ALLERGIA AGLI ACARI
Allergia agli Acari. Dal sito Allergopharma.it
L’allergia agli acari della polvere è una delle più comuni nei paesi occidentali sia per l’ampia diffusione (le case moderne creano un microclima ideale per lo sviluppo degli acari a qualsiasi latitudine) sia per l’ elevata allergenicità di questi piccoli artropodi. Addirittura numerosi studi hanno documentato che gli acari rappresentano il principale fattore di rischio per lo sviluppo di asma; è stato, inoltre, osservato che nei bambini gli acari possono favorire la comparsa di altre allergie (muffe, animali, pollini). Sono quindi considerati come una possibile fonte di allergie multiple.
- La sensibilizzazione della popolazione agli allergeni degli acari varia dal 13% al 21%.
- Queste percentuali aumentano anche a punte del 50% nel caso di persone che soffrano già di asma o rinite allergica.
GLI ALLERGENI
Gli acari non mordono e non pungono. Le sostanze che provocano l’allergia (allergeni) sono gli enzimi presenti nelle feci dell’acaro che mescolandosi alla polvere della casa si depositano ed accumulano nei materassi, nei cuscini etc dove vengono prodotti. Il peso e i movimenti del corpo mentre si dorme o si sta seduti li sollevano quel che basta perché siano inalati o toccati e possano quindi innescare reazioni allergiche di tipo respiratorio (rinite, rinocongiuntivite, asma) o cutanee (dermatite atopica). L’80-100% delle persone allergiche agli acari è sensibilizzata agli allergeni di tipo Der p/f1 e Der p/f2.
ESISTE UNA PREDISPOSIZIONE?
Esiste effettivamente una predisposizione genetica a manifestare allergie agli acari della polvere, ma – come succede per molte allergie – esse si possono sviluppare anche nel corso del tempo. In altre parole, la presenza di alti livelli di acari della polvere e l’accumulo delle loro feci può provocare lo sviluppo di un’allergia in persone che in precedenza non lo sono mai state.
QUALI SONO I SINTOMI SPIA CHE POSSONO SEGNALARE UN’ALLERGIA AGLI ACARI?
Nei soggetti predisposti possono manifestarsi soprattutto sintomi respiratori (rinite/asma) o cutanei, di intensità variabile da lieve a intensa. Alcuni sintomi dell’allergia sono piuttosto simili a quelli di un comune raffreddore (infezione virale da raffreddamento), tra i principali ci sono:
- starnuti irrefrenabili soprattutto al risveglio;
- attacchi di tosse secca durante il sonno;
- congestione e prurito nasale, naso chiuso o che cola (rinorrea);
- difficoltà respiratorie (notturne o durante uno sforzo), senso di oppressione toracica e asma che peggiora in caso sia già presente prima della diagnosi di allergia agli acari. Il rischio di sviluppare asma è direttamente proporzionale alla carica allergenica degli acari nell’ambiente. Un’esposizione ripetuta anche a concentrazioni minime di allergeni sembra rappresentare un fattore capace di alimentare l’ipereattività bronchiale della persona asmatica;
- respiro sibilante (quando si espira l’aria si sente un fischio).
Inoltre, possono anche essere presenti altri sintomi che possono far sospettare un’allergia agli acari:
- gonfiore agli occhi, che appaiono arrossati, bruciano e lacrimano;
- fastidio alla luce;
- stati ansiosi;
- disturbi del sonno dovuti alla tosse e alla mancanza di respiro;
- senso di malessere generale, debolezza, affaticamento diurno che influenzano in modo negativo la qualità di vita diurna;
- eczema atopico, arrossamento e prurito cutaneo, soprattutto a viso e cuoio capelluto), eruzioni cutanee;
Un’elevata umidità e la scarsa ventilazione degli ambienti in cui si vive e si dorme, oltre ad alte temperature (superiori ai 20-25°C) e all’inquinamento dell’aria (fumo di tabacco) possono peggiorare i sintomi.
I sintomi di un’allergia agli acari durano di più di un semplice raffreddore e si inaspriscono in certe situazioni (per esempio sotto sforzo o se si entra in un ambiente fumoso e poco areato).
La certezza che si tratti di una reazione allergica può essere ottenuta solo con un’adeguata visita dal medico che indicherà quali test cutanei ed esami del sangue siano necessari.
MA COSA SONO GLI ACARI?
Gli acari (Dermatophagoides spp) sono animaletti simili a ragni (artropodi, classe: aracnidi) di dimensioni microscopiche (circa 250-400 micron, un quarto di millimetro) con un elevato potere allergizzante. Sono, infatti, i responsabili dell’ allergia alla polvere, l’ allergia più diffusa dei paesi occidentali e non solo.
Vivono circa 3 mesi e in condizioni favorevoli si riproducono molto facilmente. Le femmine possono deporre un uovo al giorno. Si nutrono di desquamazioni umane (forfora, resti di cute, capelli, unghie etc) e animali.
I NASCONDIGLI PREFERITI
Ai nostri climi, gli acari proliferano negli ambienti interni. In ogni casa, anche la più pulita, risiedono gli acari. Si concentrano soprattutto nelle zone che presentano le condizioni ottimali di umidità, temperatura e nutrimento.
La presenza umana e/o animale favorisce il loro sviluppo. Gli acari sono presenti in
grande quantità nelle camere da letto e in particolare nei materassi e nei cuscini ma anche in coperte e lenzuola, tende, tappeti; nei mobili imbottiti come divani e poltrone, nella moquette, negli ambienti iperiscaldati. L’utilizzo sempre più frequente di tessuti sintetici e lavabili a temperature inferiori a 60°, ha favorito la loro proliferazione.
- Un materasso può contenere da 100.000 a 10 milioni di acari all’interno e in un grammo di polvere possono esserci fino a 2.000 acari!
- Il 10% del peso di un cuscino di 2 anni può essere costituito da acari morti e dalle loro feci.
Gli acari proliferano tutto l’anno anche se l’umidità del riscaldamento invernale e le piogge primaverili ne favoriscono la riproduzione.
Benché siano chiamati “acari della polvere” si riproducono indisturbati soprattutto nei letti e nei divani dove trovano l’ habitat ideale per vivere:
1) assenza di luce
Gli acari non sopportano la luce solare. Questa è la ragione per cui si annidano soprattutto negli strati interni del materasso, del cuscino, del piumone ma anche di divani e poltrone;
2) temperatura sui 20-25 °C e umidità pari a 60-80%
Condizioni che vengono garantite dal nostro corpo (che cede umidità e calore costantemente) quando dormiamo o bivacchiamo nel letto o sul divano. Gli acari si sviluppano con difficoltà se l’umidità relativa scende al di sotto del 60%. Se si abbassa l’umidità, infatti, muoiono per disidratazione mentre se aumenta viene favorito lo sviluppo di muffe sui detriti cutanei di cui si nutrono.
Una temperatura intorno o superiore ai 20-25 gradi è una condizione ottimale per il loro sviluppo.
3) abbondanza di cibo
Lo si capisce già dal nome, Dermatophagoides, infatti, significa “ mangiatori di pelle” ed è proprio di questo che si nutrono:scaglie di cute, forfora, peli, unghie che si staccano in continuazione dal nostro corpo anche se (per fortuna!) non ce ne accorgiamo. Pensate che i detriti della nostra pelle che lasciamo alla mattina nel letto bastano a nutrire alcune decide di migliaia di acari. Immaginate la quantità di cibo che gli acari hanno a disposizione. Una vera manna per loro!
Nonostante questi aspetti anche un po’ raccapriccianti, l’ allergia alla polvere è facile da prevenire e da tenere sotto controllo. La strategia vincente consiste, come per tutte le allergie, soprattutto nel ridurre il contatto con l’ allergene responsabile, in questo caso gli acari, coprendo come prima cosa: materasso, cuscino e piumone con coperture trattate antiacaro dotate di certificazione.
Approfondimento: la stategia anti-acaro
(dal sito Allergopharma.it)