Colposcopia
La Colposcopia è l’esame di secondo livello che si utilizza nelle donne per visualizzare il collo dell’Utero.
Solitamente è un esame che viene svolto dopo aver ricevuto una risposta del Pap-Test che depone per qualche tipo di anomalia presente.
Il nostro ambulatorio di Ginecologia è fornito di tutte le strumentazioni e professionalità per poter rispondere a tutte le tue esigenze
Il seguente articolo è tratto dalla pagina web dell ‘AIRC
Di cosa si tratta?
La Colposcopia si usa soprattutto per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero emerse con il Pap test. Serve anche a indagare la causa di dolori pelvici o di sanguinamenti dalla vagina, soprattutto dopo i rapporti sessuali.
Durante l’esame la paziente deve assumere la posizione ginecologica (esattamente come per il Pap test) e la vagina viene dilatata con un apposito strumento, chiamato speculum.
Lo studio della cervice uterina avviene tramite un colposcopio, uno strumento che non viene inserito all’interno della vagina, ma consente di esaminare la zona interessata come con un binocolo. Il medico può applicare alla cervice alcuni liquidi (per esempio acido acetico o soluzioni iodate) che servono a visualizzare meglio eventuali anomalie cellulari.
È bene quindi segnalare la presenza di allergie a queste sostanze. Nel corso dell’esame possono talvolta essere eseguiti piccoli prelievi di tessuto (biopsie) o possono essere asportate direttamente le parti anomale (elettroescissione, LLETZ).
È un esame che possono fare tutti?
L’esame non può essere eseguito durante il ciclo mestruale: è opportuno in questo caso rimandare. Inoltre è opportuno evitare di sottoporsi all’esame in presenza di una forte infiammazione o di una distrofia della mucosa vaginale, condizioni tipiche della menopausa, quando l’esame, per le modifiche a cui va incontro l’utero, diventa meno utile. Possono invece sottoporsi al test le donne in gravidanza.
Occorre qualche tipo di preparazione particolare all’esame?
Per effettuare la colposcopia non occorre alcun tipo particolare di preparazione. Se nel corso dell’esame è prevista l’asportazione di un contraccettivo intrauterino (IUD o spirale), è bene astenersi dai rapporti sessuali o usare il profilattico per almeno cinque giorni prima dell’indagine. Nelle 24 ore precedenti l’esame, invece, occorre evitare del tutto i rapporti sessuali, così come l’uso di tamponi, pessari, creme o irrigazioni vaginali.
È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da sola? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?
Non occorre farsi accompagnare anche perché di solito non vengono usati farmaci che controindicano la guida di veicoli.
L’esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?
L’esame non è doloroso. È possibile avvertire un senso di formicolio o un lieve bruciore al momento dell’applicazione dell’acido acetico o delle soluzioni iodate, oppure si può percepire una piccola puntura se viene effettuata la biopsia.
Può capitare che all’esame seguano perdite vaginali scure che non devono preoccupare. È bene invece rivolgersi al medico nel caso in cui si verificassero perdite di sangue importanti, febbre alta con brividi o forti dolori addominali.
L’esame comporta dei rischi immediati?
No.
L’esame comporta dei rischi a lungo termine?
No.
Quanto dura?
L’esame dura circa 20 minuti.
Alla fine devo restare in osservazione? Per quanto?
Subito dopo l’esame è possibile tornare a casa o al lavoro.
Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?
In genere si raccomanda di attendere la fine delle perdite prima di avere rapporti sessuali o di usare tamponi, creme vaginali o pessari.
Fonte: AIRC. www.airc.it