Oggi intervistiamo il Dottor. Cassieri, Gastroenterologo all’Ospedale Cristo Re di Roma, e Responsabile del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva ( Gastroscopia e Colonscopia ) allo Studio Radiologico Casalotti.
Quand’è che un paziente deve fare la temuta Gastroscopia?
Le indicazioni all’esame si sono allargate recentemente, ma sostanzialmente possiamo dire che un esame di Gastroscopia, in prevenzione primaria delle malattie dell’apparato Digerente, delle patologie dell’esofago e dei tumori dell’intestino si può fare rispondendo (il paziente o il suo medico) ad alcune semplici domande:
– Hai notato delle tracce di sangue nella saliva o nel catarro?
-Sospetti di avere un Ulcera?
-Soffri sempre di Gastrite? o di Reflusso Gastroesofageo?
-Ti senti il famoso nodino alla gola o allo Stomaco?
-La tua digestione è sempre lenta?
-Hai problemi al Fegato, sospetti una celiaca o un infezione da Helicobacter?
-Qualcuno in famiglia ha avuto tumori del tratto digerente?
-Hai più di 50 anni, hai dispepsia o varici esofagee o sangue nell’espettorato?
Se hai risposto si ad almeno una di queste domande, non aspettare oltre, prenota la tua Gastroscopia e risolvi il problema prima che possa divenire qualcosa di serio.
Dottore, cos’è l’EGDS?
L’esofagogastroduodenoscopia è un esame che consente di esplorare l’interno del tratto digestivo superiore (esofago, stomaco e duodeno) mediante un tubo sottile flessibile dotato di una piccola telecamera che trasmette le immagini su di un monitor.
Siamo così in grado di osservare la parete mucosa del tratto indagato ed effettuare dei campionamenti, delle biopsie, della parete, per verificare attraverso l’esame istologico le zone che sembrano più problematiche. Con l’esame istologico possiamo scoprire se si ha un Helicobacter, un ulcera o una infiammazione della parete dello Stomaco, la cosiddetta Gastrite.
A cosa serve?
Numerose sono le indicazioni all’effettuazione di una gastroscopia, principalmente sono 3 i casi di necessità:
– Paziente con sintomi di allarme: Disfagia, sanguinamento, varici esofagee;
– Paziente con reflusso refrattario a terapie con inibitori di porma protonica;
– Età superiore ai 50 anni.
L’esame, visualizzando l’intero tratto digerente superiore, permette di osservarne la mucosa, di valtare i risultati di un eventuale reflusso patologico (Esofago di Barrett), lesioni della parete gastrica, come polipi o tumori, esaminare il tratto duodenale valutando eventuali ulcere da Helicobacter Pylori; offre, inoltre, la possibilità di intervenire operativamente rimuovendo le lesioni riscontrate, i polipi o la mucosa gastrica, per la valutazione istologica o dell’infezione da Helicobacter.
Per la valutazione dell’infezione da Helicobacter Pylori esistono anche altri test rapidi, i Breath Test, meno invasivi e con una buona sensibilità
Che cosa deve fare il paziente prima dell’esame?
Preparandosi per un’endoscopia del tratto digestivo superiore è molto importante non fumare dal giorno prima e non assumere alimenti o liquidi per 7 ore precedenti l’esame.
La presenza di cibo nello stomaco infatti limiterebbe la visione, rendendo l’esame scarsamente attendibile e potrebbe inoltre determinare il vomito.
In caso di assunzione di farmaci anticoagulanti/antiaggreganti che controindicano l’esecuzione di manovre operative, i paziente può consultare il suo Medico curante per l’eventuale sospensione o sostituzione.
Tutti i pazienti ci chiedono: come si svolge tecnicamente l’esame?
Durante l’esame, verranno prese tutte le precauzioni per farli stare il più comodo possibile.
Verranno controllate la pressione sanguigna, il battito cardiaco e il livello di ossigeno nel sangue.
Possiamo inoltre somministrarvi un sedativo che farà rilassare il paziente, e le darà una sensazione di assopimento, pur rimanendo sufficientemente vigile per collaborare. A seguito delle sedazione inoltre potrebbe non ricordare gran parte di questa esperienza.
Per aiutarvi a mantenere la bocca aperta durante l’endoscopia, verrà usato uno speciale boccaglio. Attraverso quest’ultimo, viene introdotto l’endoscopio lubrificato con una sostanza anestetica, che verrà poi fatto progredire dolcemente attraverso l’esofago e lo stomaco, fino a raggiungere il duodeno.
Durante l’esecuzione dell’esame endoscopico, il medico potrà introdurre dell’aria attraverso lo strumento per distendere il viscere e vedere meglio le pareti dell’organo in esame.
L’esame, comunque, non comporta dolore e l’endoscopio non interferirà con la respirazione. Potrebbe essere necessario effettuare una biopsia, come abbiamo già detto, e cioè un prelievo di un campione di tessuto da esaminare successivamente al microscopio. Anche questa procedura è comunque indolore.
Si può eseguire l’esame in sedazione?
L’esame viene sempre effettuato mediante una sedazione detta leggera (valium, Diazepam). Qualora il paziente lo richieda, è possibile effettuare anche una sedazione profonda. Ciò necessita di una serie di analisi del sangue ed un ECG preventivo, per aiutare l’anestesista a conoscere meglio i problemi del paziente e garantire così l’incolumità dello stesso.
Per chi non riuscisse a fare l’esame, ci sono altre alternative?
L’endoscopia del tratto digestivo superiore, consentendo una visione diretta dell’organo in esame risulta ovviamente molto più precisa di un esame radiologico alternativo (Rx Tubo digerente) e non richiede l’esposizione ai raggi X.
L’esame è indispensabile in molte condizioni e, se il paziente non riuscisse proprio, bisognerà addormentarlo.
Qual’è oggi il ruolo dell’Endoscopia in Medicina?
L’esofagogastroduodenoscopia è un esame insostituibile per l’accertamento di alcune malattie del tratto digestivo superiore (esofagite, gastrite, ulcera, neoplasie benigne e maligne, ecc) ed ha un’accuratezza diagnostica pari al 96%. Consente inoltre di eseguire interventi terapeutici, sostituendosi alla chirurgia tradizionale (emostasi di lesioni sanguinanti,rimozione di polipi, asportazione di corpi estranei, dilatazione di tratti stenotici, ecc).
Non eseguirla può comportare la prescrizione di terapie inappropriate ma soprattutto disconoscere eventuali patologie evolutive e tumorali, pertanto invitiamo a consultarsi con il medico che ha prescritto tale indagine prima di prendere una decisione definitiva.
Quali sono i rischi e le complicanze dell’esame?
Anni di esperienza dimostrano che l’endoscopia del tratto digestivo superiore è un’indagine sicura.
Le complicazioni sono un’eventualità estremamente rara. E possono dipendere più dalle condizioni generali del paziente, che dall’esame stesso, di per se sicuro ed indolore. Solo un pò fastidioso
Dopo l’esame, cosa succede? Com’è il recupero del paziente?
Al termine dell’endoscopia, se sono stati somministrati farmaci sedativi, sarà trattenuto in una sala dedicata fino a quando gli effetti dei medicinali non saranno esauriti.
In alcuni casi possono protrarsi alcuni problemi minori, come un leggero bruciore di gola e una sensazione di gonfiore, problemi che di norma dovrebbero sparire in circa 24 ore. Prima di poter bere o alimentarsi dovrà attendere circa 30 minuti.
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