Intolleranza al Glucosio
Intolleranza al Glucosio
Normalmente l’intestino tenue possiede una flora batterica molto scarsa, quindi non in grado di fermentare alcuno zucchero. In certe condizioni, ad esempio di ansa cieca dopo chirurgia intestinale, diverticoli digiunali, ristagno al di sopra di stenosi flogistiche, cicatriziali o neoplastiche, si ha un incremento della flora batterica in alcuni tratti del tenue, tale da fermentare i carboidrati della dieta, provocando nausea, borborigmi, meteorismo, dolori colico-addominali, perdita di peso, astenia, anemia e diarrea.
La sovracrescita batterica nel piccolo intestino si manifesta anche in una condizione non propriamente patologica, rappresentata dall’assunzione cronica di potenti antisecretivi gastrici, come l’Omeprazolo: in questo caso la contaminazione batterica non si associa né a malassorbimento di grassi né a quello di carboidrati.
Il test usato per diagnosticare tale patologia è il test al Glucosio.
Il glucosio è assorbito normalmente dall’intestino tenue dove, se sono però presenti batteri, ci sarà una fermentazione con produzione di idrogeno a livello dell’intestino tenue; l’aumento dell’escrezione di H2 può darci pertanto in modo indiretto un segno di malassorbimento.
Il Breath Test al glucosio è di utilità nella diagnosi di sospetta contaminazione batterica del tenue: in particolari condizioni patologiche la flora batterica, che normalmente colonizza il colon, può raggiungere e colonizzare anche il piccolo intestino.
Questa condizione può essere diagnosticata, mediante H2 breath test, valutando il tempo di latenza del picco di H2 dopo somministrazione del glucosio.
Nei soggetti normali il picco compare non prima di 30 minuti, mentre nei soggetti che presentano contaminazione batterica del tenue il tempo di comparsa è inferiore.
La presenza di un’aumentata quota di batteri nel piccolo intestino è potenzialmente responsabile di disturbi addominali e carenze nutrizionali (“sindrome da contaminazione batterica dell’intestino tenue”). Questa risulta essere maggiormente significativa per quanto concerne il tratto prossimale del piccolo intestino.
L’esame si basa sulla somministrazione di glucosio per via orale e sul rilievo di idrogeno nei campioni di aria espirata, raccolti ad intervalli di tempo regolari (15 minuti). Il test ha una durata complessiva di 2 ore, durante le quali il paziente è tenuto a mantenere il digiuno. È controindicato in caso di diabete mellito.
Nel dettaglio, dopo la somministrazione del glucosio, viene misurata la concentrazione, espressa in parti per milione (ppm) di H2 nell’espirato del paziente.