Intolleranze alimentari
Le Intolleranze Alimentari
“Intolleranze alimentari” è il termine che si usa generalmente per indicare una serie di reazioni avverse agli alimenti, di tipo non tossico.
Non bisogna fare l’errore di equiparare o assimilare le Intolleranze con le Allergie, che sono ben altra cosa e più gravi.
Sul termina di “intolleranza alimentare” molto si è scritto, e non vi è una definizione ancora condivisa su cosa sia esattamente e su quali test siano corretti per la validazione e la diagnosi
Tuttavia molto è richiesta la valutazione delle intolleranze alimentari, e sicuramente c’è una relazione tra cibi assimilati e reazioni secondarie, come tutti possiamo aver sperimentato nel corso della nostra vita, con sintomi come nausea, mal di testa, sindrome dell’intestino irritabile, gonfiori addominali, acne, diarrea ecc ecc.
La relazione non è sempre immediata, ed alcuni tra questi sintomi possono comparire anche dopo 72 ore.
Si parla, infatti, anche di sensibilizzazione verso questi alimenti.
Puoi effettuare una visita nutrizionistica con il nostro Biologo Nutrizionista chiamandoci allo 0661560852 o prenotando direttamente on line nella sezione servizi
La biochimica della Intolleranza
Alcuni studi scientifici pubblicati su riviste internazionali ed indicizzate (la bibliografia maggiormente rappresentativa di questi studi in fondo a questo articolo), pongono un legame tra le intolleranze alimentari e la valutazione nel sangue circolante di una sottopopolazione di IgG (le IgG4), che, secondo questi studi, potrebbero essere responsabili di questi effetti.
Contrariamente alle Intolleranze propriamente dette (Glutine e Lattosio), per le quali esistono invece test affidabili, condivisi, ripetibili, riconosciuti e validati dalle società scientifiche, queste “altre” forme potrebbero rappresentare un fenomeno legato ad un consumo eccessivo o frequente di un alimento nei confronti del quale si è “sensibili”.
Questo sovraccarico determina, nel tempo, il superamento di una soglia di tolleranza dell’organismo, diversa per ogni individuo, a partire dal quale iniziano i sintomi indesiderati, come stanchezza, emicrania, diarrea, meteorismo.
A livello intestinale ciò si tradurrebbe in un’alterata permeabilità di membrana nei confronti dell’alimento e quando ciò avviene, l’organismo reagisce con una vasta gamma di sintomi che possono manifestarsi anche a 72 ore di distanza dalla sua assunzione.
Questo dimostra quanto le intolleranze siano diverse dalle allergie alimentari, i cui sintomi si manifestano entro pochi minuti dal contatto con quantità anche minime dell’alimento al quale si è allergici, e sicuramente in maniera più seria ed aggressiva.
Sintomi
Nonostante le intolleranze possano determinare sintomi estremamente fastidiosi (mal di testa, problemi gastrointestinali, dermatiti, ansia, disturbi del sonno, stanchezza cronica, nausea, ecc) si tratta di problemi facilmente risolvibili, grazie ad un intervento mirato sull’alimentazione, volto a regolare l’assunzione dell’alimento che è causa di malessere.
Nonostante non ci sia condivisione scientifica sui metodi, i test per le intolleranze sono molto richiesti dai biologi e nutrizionisti, ma soprattutto dai pazienti che lamentano fastidi e disturbi, che sono reali, a seguito dell’ingestione di determinati alimenti.
Tutto ciò, ovviamente, a patto che si utilizzano strumenti scientifici per individuare correttamente quale sia questo alimento, e quantomeno che siano metodi ripetibili.
Il Test Nutrismart
Il test che utilizziamo sfrutta la metodica Immunoenzimatica per la ricerca di Immunoglobuline IgG4 in un campione di 50 micrometri (2 gocce) di sangue, prelevato dai capillari di un polpastrello.
Queste sono un importante indice di sensibilità dell’organismo nei confronti degli alimenti.
Infatti, le IgG4, sono prodotte dall’organismo nei confronti degli alimenti che possono creare fastidio all’organismo se consumati in eccesso, e la loro concentrazione aumenta gradualmente quanto più ci si avvicina alla soglia di tolleranza.
Al contrario, se un alimento non da fastidio all’organismo non saranno presenti concentrazioni elevate di queste molecole. Studi clinici ne dimostrano un attendibilità paria circa il 99%
Purtroppo moltissimi test in commercio non sono bastia su dati ripetibili o esaminati su sangue, ma si correlano a non meglio identificate Energie, magnetismo, sulla forza del paziente (non meglio specificata) o sulla deformabilità dei Globuli Rossi (variabili da osservatore a osservatore), rendendoli spesso inutilizzabili.
Così come test che misurano la corrente elettrica o che analizzano lo stato del capello. Infatti, tali test, se ripetuti non danno gli stesi risultati, ancor di più se realizzati da operatori differenti.
Questi test sono perlopiù inutili, ma molto spesso dannosi, per le conseguenze alimentari che il paziente ne deriva.
Il test Nutrismart utilizza una metodica standard, basata sulle immunoglobuline, pertanto ripetibile e disabile.
Il test Nutrismart analizza 57 Alimenti.
Per i più esigenti abbiamo messo a disposizione anche test per 92 e 184 alimenti.
E per i Vegetariani abbiamo a disposizione un Test dedicato da 92 alimenti (L.O.V.- Latte, Uovo, Vegetali) per le intolleranze dei cibi nella dieta vegetariana!
Cosa succede se sono positivo
Risultati positivi per uno o più alimenti non comportano assolutamente la loro eliminarne dalla dieta (come, invece, nel caso delle allergie o dell’intolleranza al Lattosio o glutine).
Al contrario, potrebbe essere dannoso, perché al momento della loro re-introduzione si manifesterebbero nuovamente fastidiosi sintomi dovuti al fatto che l’organismo non è più abituato a digerire tali alimenti, abbassando la soglia di sensibilità.
L’unica cosa da fare è un periodo di depurazione ed in seguito reintrodurli gradualmente in rotazione.
E’ bene sottolineare che nessuna modifica dell’alimentazione deve essere decisa in maniera arbitraria senza l’intervento di personale medico competente o di un dietologo o nutrizionista.
Per definizione le Intolleranze possono essere anche transitorie, ossia essere riferibili, come abbiamo detto, ad un periodo di sovraccarico del sistema da parte di una determinata molecola.
Basta diminuirne l’introito per un periodo riducendone l’accumulo nel sangue, che passa anche la sintomatologia.
I Test Genetici
Esistono e sono disponibili anche nel nostro studio, alcuni test Genetici per l’analisi delle intolleranze propriamente dette (lattosio e Fruttosio) o di predisposizione (Celiachia) o di sensibilità genetica verso alcuni alimenti o componenti degli stessi (Sensibilità al nichel, ai Solfiti, alla Caffeina, all’Alcol).
Questi test hanno il vantaggio di essere definitivi, ossia il DNA raramente si modifica per cambiare la sensibilità.
Tuttavia, hanno uno svantaggio importante: sono test predittivi e non “patologici”.
Si ha una predisposizione allo sviluppo della sensibilità o dell’intolleranza, ma tra la predisposizione genetica (genotipo) e la manifestazione del fenomeno (Fenotipo) esistono molte variabili che ne influenzano lo sviluppo.
Pertanto anche questi test, seppur utilissimi, devono essere comunque interpretati da uno specialista, un nutrizionista, un Dietologo o un medico.
Nel nostro centro a seguito del test potrai effettuare una visita con un costo scontato con il nostro Biologo Nutrizionista
Se vuoi approfondire l’ Intolleranza al lattosio, clicca qui